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Prima che cominciate a leggere premetto che ogni parere su film, giochi e libri è puramente individuale.Perciò non fatevi rodere se non vi piace quello che scrivo. De gustibus, sono il primo a dirlo.

giovedì 5 maggio 2011

Earthsea (Scarsi personaggi per uno scarso libro)

Ho cominciato quest'opera una volta finito for the third time il Silmarillion... potete immaginare la mazzata che mi è arrivata dal non aspettato cambio di genere. Si, perchè in Earthsea, opera di Ursula Le Guin, non dovete aspettarvi Balrog che escono dal terreno, nani incazzati che staccano la testa di orchi, o Draghi Rinati che fanno il diavolo a quattro. No, questi libri raccontano la mediocre vita di un mago, che di magico non ha poi molto, se messo in confronto ad altri grandi della letteratura.
Premetto che io personalmente non sono mai arrivato alla fine di questa saga, perchè dopo 500 pagine di vita agreste e neanche 50 veramente belle, il mio cuore non ha retto. Allora, partiamo dall'inizio
Il libro che ho letto io è intitolato "la leggenda di Earthsea", e racchiude in sé praticamente tutta la pentalogia di questo mondo fatto solo di piccole isole. Nello specifico i libri singoli sono:
-Il mago di Earthsea
-Le tombe di Atuan
-La spiaggia più lontana
-l'isola del drago
-I venti di Earthsea


La storia per la maggior parte ruota intorno ad un solo personaggio, di nome Ged. Ora,in Earthsea chi conosce il tuo nome può praticamente comandarti, difatti il suddetto si fa chiamare Sparviero. Ebbene, da semplice contadino, come tante altre storie, il nostro ged si ritroverà a diventare il mago più potente dell'intera earthsea( non chiedetemi di più, purtroppo l'ho letto tempo e tempo fa). Insomma, analizzando i libri, bisogna innanzitutto fare un complimento alla Le Guin, che ci fa capire che qualsiasi mondo fantasy ha contadini, anni di magrezza e rotazione delle colture. Fatto sta che, va bene dire queste cose, va bene descrivere i raccolti, la pesca e altro...però che palle!cioè, mica ho comprato un libro fantasy per ritrovarmi a leggere di linea Verde. preferirei magari qualcosa di più prettamente "Eroico". ma di questo c'è veramente poco in Earthsea.
gli unici momenti che mi sento di citare sono 2, che mi hanno colpito in positivo e spinto a continuare la lettura.
Il primo è quando Ged, nel primo libro, dopo aver affrontato il suo Nemico( di cui non vi dirò molto nel caso vogliate leggerlo), finisce su di un'isola sperduta abitata da un uomo e sua figlia mi pare. Beh, voi vi chiederete "ma come, ha parlato tanto che non c'era epicità, e poi ci racconta un pezzo così palloso?". Si, avete ragione, magari può sembrare pure palloso, ma è raccontato in un modo veramente fantastico: vi giuro, sembra di sentire il sole sulla pelle quando leggi, e chiudendo gli occhi immaginavo la spiaggia di questo piccolo fazzoletto di terra, simile ad un paesaggio caraibico. Veramente bello, non epico, ma molto ben raccontato. E questo è uno.
Poi, il terzo libro, "la spiaggia più lontana", quello che a mio parere doveva essere l'ultimo della storia. Detto molto schematicamente, e senza troppo spoileraggio, in questo libro si racconta come una strana malattia abbia colpito Earthsea,e sia la magia sia i canti sembrano sul punto di sparire. Ovviamente spetterà a Ged, affiancato dal futuro re Arren, scoprire il motivo di tale disastro. Insomma, il momento più affascinante è l'arrivo nelle terre dei morti, e la loro descrizione. Per quanto ci sia anche un altro spezzone(il soggiorno dalla tribù che vive sul mare) molto bello, questo anche riesce ad essere descritto con dovizia di particolari. Ci troviamo infatti di fronte ad un mondo grigio, dove le persone vivono ma tristemente, in un grigiore veramente squallido. Ovviamente la mia descrizione fa schifo, ma nel libro viene fatta molto bene.
Insomma,a parte questi due momenti, il resto della narrazione, specie del secondo libro, sulla terra lontana di Atuan, paragonabile all'Egitto,a mio parere, procede a rilento, raccontando nei minimi particolari ogni scala gerarchica, ogni luogo ed ogni persona. Forse un pò troppo bene(almeno un pò di spazio alla fantasia del lettore). Ci sono momenti in cui la narrazione si risolleva, per carità, ma per il resto il piattume la fa da padrone, come il discorso di due anziane comari che, tra un pettegolezzo e l'altro, riportano di strane presenze intorno al villaggio. Appassionante si, ma non vale 6 ore di ascolto(e nel nostro caso, 19 € di prezzo). Perciò, se proprio avete finito ogni genere di saga fantasy,o semplicemente non siete in vena di dei con enormi martelli che combattono contro fieri re elfici, allora è il libro che fa per voi. io personalmente gli do un bel 5/10. Voto scarso e mediocre come è mediocre il libro.

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