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Prima che cominciate a leggere premetto che ogni parere su film, giochi e libri è puramente individuale.Perciò non fatevi rodere se non vi piace quello che scrivo. De gustibus, sono il primo a dirlo.

giovedì 23 giugno 2011

Stalker( Quel Tarkovskij palloso ma fantastico)

La Zona...
Un luogo inospitale, dove le forme di civiltà umana si riducono a qualche moncone di edificio, carri armati distrutti( di chi ha provato a "Governarla") e veicoli in disuso. E' lì che si avventurano tre persone, ovvero la Scienza( Rappresentata da un professore) l'arte (uno scrittore) e,per così dire, l'uomo( ovvero lo Stalker). Quest'ultimo è una sorta di guida che porta turisti e curiosi nella Zona, che senza gente del genere morirebbero colpiti dagli strani fenomeni all'interno di essa. I tre vogliono cercare una stanza, dove ogni desiderio più intimo dell'uomo sarà realizzato.
Bene, vi ho raccontato a lunghi passi la trama, perchè non voglio rubarvi niente di questo film affascinante. Certo, dura quasi 3 ore, e di queste almeno 2 sono di scene senza parole, con i tre protagonisti che girano per la Zona. Voi penserete "che palle", ma penso che concorderete con me che un film non è fatto solo dai dialoghi. E qui Tarkovskij non delude per niente: il film è una sua personale interpretazione del libro "picnic sul ciglio della strada", racconto del 1971 praticamente introvabile qui da noi, e che io purtroppo non ho avuto modo di leggere. Dunque, non posso neanche fare raffronti tra film e libro, ma posso garantirvi che il primo è una pietra miliare di quel cinema di nicchia che mi affascina da morire. Si,perchè in Stalker c'è un lato umano, un lato thriller, per così dire, insieme a quello fantascientifico e drammatico. Lo Stalker che , a causa delle sue continue incursioni nella zona, ha avuto una figlia deforme, ma che venera la Zona come una sorta di divinità, arrivando a dire che per lui quel posto è tutto. Lo scrittore e il professore che si lasciano andare a lunghi discorsi esistenziali che comunque vale la pena di sentire, specie per alcune perle del primo(il mio personaggio preferito dei tre).
Così sarete rapiti dai momenti in cui lo Stalker deve scoprire le aree "sicure", tirando dei dadi di ferro legati ad un filo. Momenti lunghi, a volte senza stacchi di inquadratura, ma a loro modo molto ben riusciti, secondo me. Ma le particolarità non sono solo quelle, che penso siano rese bene anche nel libro. No, l'effetto più bello, secondo il mio modesto parere, è ciò che la Zona veramente è...Cioè, è un po' complicato da spiegare... Ma rendiamola così
Il film inizia nel bar dove professore, scrittore e Stalker( nel film nessuno di loro ha un nome vero e  proprio) si incontrano. beh, lì, nel mondo esterno, nel mondo che non è la Zona, non ci sono colori: la telecamera ci mostra un triste bianco e nero(ovviamente voluto,il film è del 1979), quasi cupo, come se il mondo fosse stato "scolorito" della sua essenza. Invece, nella Zona i colori sono vivi, la natura è viva: ogni edificio è coperto di vegetazione, di erba rigogliosa che segna quasi una rinascita della natura. Insomma, mentre la terra è in bianco e nero, la zona è piena di colori, e gli Stalker sentono questo cambiamento, tant'è che, appena arrivato, la guida del professore e dello scrittore si assenta per parecchi minuti, per "ricongiungersi" con la Zona... A mio parere è una trama fantastica, per un film fantastico, in cui sono narrate molte altre storie( come quella del Porcospino, un altro Stalker morto suicida tempo prima), e con un finale che lascia aperte molte vie( vedete e capirete). L'unica cosa che c'è da chiedersi è: quel cane nero che segue i tre per tutto il loro percorso...chi o cosa è?



Ps: non do un voto a questo film, perchè, secondo quello che penso, ognuno da il suo, e poi perchè non me la sento di racchiuedere "Stalker" in un voto.

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